Feeds:
Posts
Comments

Posts Tagged ‘Rispetto’

Peanut Depot - Morris Avenue, by Alby HeadrickEbbene sì, sono ancora vivo. C’è stato un giugno da record in quanto a fatture, dovevo consegnare la traduzione di un romanzo per fine mese, e poi, volete mica che si ignori la Coppa del Mondo, vero?

[Nota: prepararsi all’imprevedibile, in caso l’imprevedibile si materializzi.]

Lo so, la mia latitanza è stata imbarazzante. Ma immagino che tutti siano riusciti a dormire la notte, nonostante tutto…

Quindi, senza indugi, torniamo a parlare di traduzione. Parliamo di noccioline. Oggi vorrei analizzare una delle tante “offerte di lavoro” che ricevo quasi altrettanto spesso che le imperdibili promozioni sul Viagra canadese.

Si tratta di un’offerta ricevuta diverso tempo fa, e sulla quale è un po’ che vorrei ragionare.

Hello,

I’m looking for a professional English to Italian translator to provide translations/localizations for several projects we have coming up.

Fantastico! Sono esattamente l’uomo che fa per lui, e questo signore ha diversi progetti in arrivo! Forse è la mia chance di accaparrarmi un cliente remunerativo.

We are an old business, but more recently our clients have started to request translation projects. These projects are quite large for us and are seeking the services of a translator that can help us with these and future projects.

Hmm, aspetta un po’. Quindi il tizio non gestisce un’agenzia di traduzione, bensì un altro tipo di attività (copywriting, sarei venuto a sapere tramite una rapida ricerca su Google), e anziché affidare i suoi clienti alle cure di traduttori affermati, ha pensato bene di agire da intermediario e farsi una bella cresta su una transazione in cui lui risulta del tutto inutile.

These websites are tourist and hospitality websites (currently) and marketing documents. It’s important that translations are 100% culturally accurate and read in perfect Italian.

Le traduzioni devono essere culturalmente accurate al 100% e devono essere scritte in perfetto italiano?!? Cazzo, ma veramente? Aspetta che me lo segno, mi sa che potrebbe aver ragione, il ragazzo! Mi si perdoni il sarcasmo, ma questo paio di righe mostra che o il tizio ha una comprensione assai limitata di cos’è la traduzione, oppure è abituato a lavorare con pessimi traduttori per i quali i requisiti di cui sopra non sono lo standard. Probabilmente entrambe le cose, ovverosia: il tizio non capisce a fondo quale sia il processo che sta dietro una traduzione, ripete a pappagallo, e a causa della propria incompetenza non è stato in grado di coinvolgere traduttori di qualità. Ergo, lavora soltanto con pessimi traduttori.

Please let me know if you are interested in this first project for approximately US$0.015 per source word of approximately 127,250 words.

Aspetta un po’. Son tante parole, eh. A fare una stima, direi che il traduttore medio ci potrebbe mettere le sue 200 ore. Non fosse che la tariffa offerta è un decimo di quel che chiedo di solito. Il totale sarebbe di US$1908 (circa € 1500), per una paga oraria che si aggirerebbe grossomodo sui US$ 9.50 (o € 7.50), lordi, ovviamente. Un mio amico, se non vado errato, guadagna altrettanto al Blockbuster di Savona. Mia madre guadagna più o meno altrettanto come tata sottopagata. Una donna delle pulizie, qui in Australia, chiede circa il doppio. Chi me l’ha fatto fare – verrebbe da chiedersi – di iscrivermi all’università, finirla in tempo, finirla bene, e farmi il mazzo per parlare quattro lingue nonché imparare a tradurre?

Vale poi la pena notare come questo paragrafo sia inestricabilmente legato al precedente. Se un’agenzia offre compensi tanto ridicoli, non sorprende che lavori simili finiscano tutti a traduttori scarsi, inesperti o disperati. E gli appartenenti a una qualsiasi delle categorie suddette avrà difficoltà a produrre una traduzione di qualità. L’inesperto potrebbe arrivarci, un giorno, ma la prostituzione di sicuro non è una scorciatoia.

The budget is limited on this first project but we are happy to put it in writing that future projects will be paid at a higher agreed rate. The second project is approximately 110,000 words and the price per word will be higher for this.

Other range projects from 10,000 – 150,000 words and will be higher price per word.

Ah, ecco! I prossimi progetti saranno retribuiti secondo una tariffa più alta, concordata in anticipo. Non che ne suggerisca una, il tizio, che peraltro si dichiara disposto a mettere per iscritto che per i prossimi progetti mi pagheranno di più. Sarò inguaribilmente sospettoso, ma mi chiedo se sia anche disposto a mettere per iscritto che ci saranno altri progetti.

Ma non è questo il punto fondamentale di quest’ultimo paragrafo. Ancora una volta, tocca porre l’accento questa situazione più o meno unica, nella quale il cliente pretende di avere il diritto di decidere la tariffa del traduttore. Pensateci, non ci sono poi così tanti casi nei quali chi usufruisce di un servizio decide il prezzo del servizio stesso. Di solito è il contrario. Provate a salire sul treno offrendovi di pagare soltanto un decimo del biglietto, non una lira di più. Fatemi sapere se arrivate lontano. O ancora, fate rifare la facciata del palazzo a quell’imbianchino che, stranamente, chiede un quinto dei suoi concorrenti. Scommetto che non sarete entusiasti del risultato.

I do hope we can forge a relationship together. I look forward to hearing from you and answering all of your questions.

E ci credo. Chi non vorrebbe intessere una relazione con qualcuno disposto a lavorare per un quinto o un decimo di quel che dovrebbe guadagnare?

Oltretutto, pur ammettendo di aver risposto a questa mail con un raro cocktail di spocchia e acidità, l’ho preso in parola riguardo la sua smania di rispondere a tutte le mie domande, facendogliene diverse. Lui, manco a dirlo, non ha mai risposto.

FOTO: Peanut Depot – Morris Avenue, by Alby Headrick

Read Full Post »

Come sapete, questo blog è orgoglioso di sostenere il Movimento No Peanuts! for Translators. Ci lamentiamo spesso – e con buone ragioni – di essere sfruttati da agenzie di traduzione, clienti, e siti web che sostengono di fornire un ottimo servizio ai traduttori quando in realtà ciò che fanno è perpetuare ed ottimizzare detto sfruttamento. Purtroppo, però, il problema peggiore, e di gran lunga il più dannoso per la nostra professione, viene da colleghi traduttori. Alcuni magari si accontentano di lavorare per le briciole. Ad altri invece manca qualsiasi parvenza di senso etico. Oggi vorrei condividere alcuni estratti dalla mia corrispondenza con M.N. (sarò un signore, o no?) del S.L.C. (e due…) Ho tradotto al volo il testo delle email, originariamente in inglese.

Il suddetto Mr. N. aveva bisogno della traduzione di un testo molto breve (342 parole) dall’inglese all’italiano, e quindi ha subappaltato il lavoro al sottoscritto.

Il 13 ottobre gli mando la mia traduzione, con tanto di fattura per $85.50. Il tizio neanche mi risponde con un laconico ‘grazie’. Niente.

Il 4 novembre, non avendo ancora ricevuto i soldi, gli scrivo un’email:

Buongiorno M,

Mi chiedevo quando pensava di riuscire a pagarmi per la traduzione XXXXXXX.

Grazie

Giuseppe

A cui lui risponde con

Aspettiamo il pagamento per la prossima settimana. Posso assicurarti che non scappiamo.grazie
m

Non c’è problema. A parte che, il 7 gennaio, mi rendo conto che questo tizio ancora non mi ha pagato. Quindi, pur ricordandomi del codice deontologico che mi richiede di essere educato e cortese e diplomatico, gli scrivo un’altra e-mail:

Buongiorno M,

Ho appena notato che non ho ancora ricevuto il pagamento per la traduzione XXXXXXX. Sono passati tre mesi, nonché due dalla sua lettera di rassicurazione. La prego di effettuare il pagamento appena possibile.

Grazie

Giuseppe

Al che lui mi risponde con un messaggio davvero professionale

Ancora non hanno pagato. Chiuso per natale. Credo prossima settimana
m

Poi, miracolo dei miracoli, il 19 gennaio noto il versamento sul mio conto, soltanto che ammonta soltanto a $68.00. Faccio un bel respiro profondo, conto fino a dieci, ripetendomi intanto che  “i traduttori devono cercare di risolvere ogni dissidio con i propri colleghi con spirito collaborativo, costruttivo e professionale”, dopodiché gli scrivo ancora un’email:

Buongiorno M,

Ho finalmente ricevuto il pagamento per la traduzione XXXXXXX. L’unico problema è che la mia fattura era per $85.50 (la trova allegata al presente messaggio) ma io ho soltanto ricevuto $68 sul mio conto. La prego di versare altri $17.50.

Distinti saluti

Giuseppe M Brescia

Ora, sono 17 dollari. La metà di quel che faccio pagare per un certificato di nascita. Non mi interessa. Ma il principio, quello che sì che mi fa ribollire il sangue nelle vene. Specialmente quando il server mi informa che M.N. ha letto l’email, ma mica si è degnato di rispondere. Quasi me ne dimentico; per fortuna ho una vita. Solo che il 10 di febbraio ci ripenso, e gli mando l’ennesima e-mail:

M,

Venti giorni fa – più di tre mesi dopo aver portato a termine un lavoro per lei – le ho mandato il seguente messaggio:

[…]

Non ho neppure ricevuto un cenno che confermasse l’avvenuta ricezione del messaggio. Si renderà conto che nonostante siano soltanto $17.50, si tratta pur sempre di un 20% abbondante di ciò che mi doveva. Tuttavia temo che non abbiamo mai parlato di un simile sconto.

Apprezzerei molto se potesse rispettare il codice deontologico della nostra professione e pagarmi quanto mi deve.

Distinti saluti

Giuseppe Manuel Brescia

Al che, finalmente, lui risponde con la seguente:

Ogni tanto dobbiamo essere competitivi e abbassare i prezzi. Era una di quelle occasioni. Spero che tu capisca.

M

Ora è troppo, caro M.N. Ora è troppo. Faccio davvero fatica, ma riesco a risultare educato. Tuttavia, non mi si richiedano carinerie.

No, M. Non capisco. E non mi piace che si approfitti di me.

Ci siamo accordati su una tariffa. Ho fatturato in base a quella tariffa. Mi deve pagare per quanto ho fatturato. Poi, naturalmente, lei è liberissimo di vendere la traduzione al suo cliente al costo che più le aggrada. Gliela può anche dare gratis, ma mi deve pur sempre pagare. Mi spiace doverle dire che la sua scusa è del tutto irrilevante.

Mi permetta di fare il punto della situazione:

Lei non ha mai accennato a un tale “abbassamento del prezzo”. Ha costantemente ritardato la data del pagamento, e ci sono voluti più di tre mesi, durante i quali, come dicevo, non ha mai neppure accennato a questo cosiddetto abbassamento del prezzo. Alla fine, dopo tre mesi, mi ha pagato il 20% in meno di quel che mi doveva, senza nemmeno farmelo sapere, o spiegarmi il perché. Dopodiché le ho mandato due e-mail,e dopo venti giorni lei ancora non mi aveva pagato, né aveva risposto alle e-mail, e addirittura neanche aveva confermato l’avvenuta ricezione. Alla fine le ho mandato quest’ultima e-mail e lei ha partorito questa scusa senza senso.

Glielo chiedo un’ultima volta, dato che è buona educazione risolvere i nostri dissidi fra noi, e in maniera civile:

intende onorare il suo debito e pagarmi quanto mi deve, oppure no?

Nel caso non dovesse rispondermi, la considererò una risposta negativa, e prenderò le misure necessarie per difendere il mio interesse, nonché l’integrità e la dignità della nostra professione.

Distinti saluti

Giuseppe M Brescia

Ora, ovviamente lui non ha risposto, e io non ho preso misura alcuna, perché il gioco non valeva una candela da $17.50. Ed è esattamente per questo che quest’uomo si comporta come si comporta. Non penso che ci sia molto da aggiungere. La gente come M.N. è, secondo il mio modesto parere, addirittura peggio delle agenzie negriere e dei clienti disonesti, perché questo signore è un traduttore professionista, accreditato dalla NAATI come me. Sta sfruttando e mancando di rispetto ad un collega, per la stratosferica cifra di 17 dollari australiani. So che paragonarlo ad un kapò potrà sembrare un tantino pesante, ma personalmente sono pronto a scommettere che erano esattamente persone di questa fibra a diventarlo. Fortunatamente, al giorno d’oggi, e in questi lidi, è solo questione di briciole.

Tuttavia, come possiamo aspettarci che la gente rispetti i traduttori, quando i traduttori non riescono nemmeno a rispettare i propri colleghi, e di conseguenza loro stessi?

Read Full Post »