È di nuovo il momento di un altro divertissement linguistico senza troppe pretese. Ho sempre trovato interessante la piccola analisi che segue, dato che si tratta un caso di stereotipi piuttosto grossolani che vengono rafforzati non dall’esterno, bensì dall’interno delle rispettive comunità di parlanti. Sto parlando di come le quattro lingue che parlo esprimono – con frasi idiomatiche ben cristallizzate – l’idea che un dato argomento debba restare fuori dalla sfera d’interesse dell’interlocutore, per così dire…
Per cui, un anglofono userebbe il caro vecchio
“This is none of your business.” ossia “Non sono affari tuoi.”
Laddove chi parla francese probabilmente si servirebbe della frase
“C’est pas tes oignons” che tradurrei con “Non sono mica le tue cipolle.”
È bellissimo scoprire che i tedeschi invece userebbero un’altra espressione ancora:
“Das is nicht dein Bier” che vuol dire “Non è mica la tua birra.”
Veniamo a noi italiani. Fortunatamente in situazioni formali adottiamo l’anglosassone “affari”, ma la realtà è che in qualsiasi contesto colloquiale diremmo
“Non sono cazzi tuoi.”
Certo, ci sono le opzioni più accettabili come “affari” o “cavoli” ma c’è bisogno di uno sforzo notevole, visto che l’italiano colloquiale tende ad essere più elastico nell’uso di certe parole, rispetto alle altre lingue analizzate.
In sostanza, pensando a queste quattro espressioni, mi è sempre sembrato ironico che i quattro stereotipi – l’inglese dedito al business, il tedesco bevitpre di birra, il francese mangiatore di cipolle e l’italiano erotomane – vengono rafforzati qui non dall’odio o dal razzismo altrui, bensì dalla stessa comunità vittima dello stereotipo in questione.
Qualcuno conosce altri modi interessanti per esprimere questo concetto in altre lingue? Sono curioso di scoprirle nei vostri commenti.
Per quanto riguarda lo spagnolo, trovo sul Laura Tam (Hoepli): “no te metas donde non te llaman”, che sarebbe “non ti immischiare dove non sei richiesto”, tradotto letteralmente.
Girando un po’ in rete ho trovato anche “no es asunto tuyo”, “non è affar tuo” o, più semplicemente, “no te metas”, “non ti immischiare”.
Cercando cercando sono anche capitata in questo blog interessante in cui si parla proprio dei vari modi di dire in spagnolo “fatti gli affari tuoi”, raccolti da un madrelingua inglese. Se vuoi dare un’occhiata, ecco qui il link http://myspanishnotes.blogspot.com/2009/10/no-te-metas.html
Alice
Grazie, Alice!
Abbastanza letterali, gli spagnoli, chissà perchè mi aspettavo qualcosa di più fantasioso… Anche se il blog che mi segnali spiega “no te metas” come abbreviazione di “No te metas tu cuchara en esto”… che però, pur non sapendo lo spagnolo, mi pare strano sia riflessivo (e poi quell'”esto” mi sa di “it” tradotto letteralmente). Che sia “no metas tu cuchara en…”? Che mi sai dire?
A presto sentirci!
Credo che i dizionari monolingue possano essere più affidabili delle ricerche su Google, specialmente per le lingue abbastanza comuni: difficile appurare se i testi sono effettivamente scritti da madrelingua.
Dal Diccionario Salamanca de la lengua española:
meter la cuchara Partecipar en una conversación o en un asunto que no le afecta directamente: Si no metes la cuchara en todo, no estás contento.
Sembra più simile a “ficcare il naso”…
Benvenuto, Paolo, e grazie del commento.
Hai pienamente ragione. Immagino che l’autore del blog in questione, madrelingua inglese, non abbia controllato le fonti. Di certo ha un pessimo occhio per la grammatica, visto che persino un “non-ispanoablante” come me sentiva puzza di pasticciaccio brutto. In ogni caso, appurato che l’espressione corretta è, come previsto “meter la cuchara”, concordo sul fatto che “ficcare il naso” è probabilmente la traduzione più indicata. Visto che l’idea di questo post era quella di soffermarsi ad assaporare immagini e metafore “altre”, senza addomesticarle, possiamo concludere che lo spagnolo dice qualcosa di simile a “non mettere il cucchiaio nel piatto altrui”?
Grazie per il contributo, e a presto!
Senti Paolo,
per quanto riguarda “no te metas donde no te llaman”, c’è sul monolingue. E’ corretto?