Cito e traduco al volo un paio di passaggi tratti dalla recensione del libro di Edith Grossman, “Why Translation Matters”, pubblicata da Richard Howard su The New York Times:
“[…] nell’amaro intruglio che i traduttori sono destinati a bere c’è una consapevolezza che redime, ovverosia che nonostante gli insulti e le imposizioni che deve sopportare nella nostra cultura, la traduzione è una componente fondamentale della nostra concezione di noi stessi come esseri umani.
[…]
Là dove esiste la letteratura, esiste la traduzione. Sono due gemelle siamesi, assolutamente inseparabili, e, alla lunga, quel che capita a una capita all’altra. A dispetto delle difficoltà che entrambe hanno affrontato, a volte separatamente, di solito insieme, letteratura e traduzione hanno bisogno l’una dell’altra e si alimentano a vicenda, e la loro antica relazione, spesso problematica ma sempre illuminante, di certo continuerà fin tanto che entrambe vivranno.”
Leggi la recensione su The New York Times.
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